EMERGENZA XYLELLA
'Salviamo la sputacchina e fanculo Martina'
Xylella, Amati e Pentassuglia: ‘Con slogan folli va in scena la battaglia contro la scienza. Ma noi pugliesi non siamo così’

Fasano - Le vicende legate alla Xylella stanno creando seri problemi anche al nostro territorio. Infatti lo scorso 23 maggio il Comitato permanente fitosanitario sull'emergenza Xylella in Puglia, che opera a Bruxelles, ha inserito Fasano che prima era nella “zona di contenimento” nella “zona rossa. Lo spostamento di Fasano in zona rossa, produrrà effetti devastanti sull'economia locale.
Va ricordato infatti che nelle aree in “zona rossa” la normativa europea vieta la movimentazione di ogni tipo di pianta e dunque sarebbe impedita completamente l'attività persino dei vivai, con conseguente blocco dell'attività di decine di imprese fasanesi.
Su questa vicenda c'è da registrare una pesante presa di posizione dei consiglieri regionali Fabiano Amati e Donato Pentassuglia, che riportiamo.
«Con slogan folli va in scena la battaglia contro la scienza. Ma noi pugliesi non siamo così. Salviamo la sputacchina / e fanculo Martina”. In Puglia alcuni sono arrivati a difendere, con slogan folli in manifestazioni organizzate dinanzi alla sede della Giunta regionale, i diritti della sputacchina. Preghiamo tutti di considerare, però, che noi pugliesi non siamo così (la maggior parte) e che in molte parole c'è pure il reato di diffusione di notizie false in grado di turbare l'ordine pubblico». Lo dichiarano i consiglieri regionali Fabiano Amati e Donato Pentassuglia, rispettivamente presidenti delle commissioni Programmazione e Agricoltura, in merito alla questione della lotta alla Xylella fastidiosa, diffusa dal Philaenus spumarius, insetto più noto come 'sputacchina'.
«Sulla Xylella siamo stati sempre dalla stessa parte e senza esitazioni - piaccia o non piaccia - a volte esposti alla pubblica derisione e alla gratuita violenza delle parole”, sottolineano i due presidenti. “Chiunque voglia oggi protestare le sue insensatezze, lo faccia nei confronti delle forze politiche - tipo i Cinquestelle - da cui sono stati illusi per un pugno di voti e che ora assumono - accingendosi al governo del Paese - posizioni più consone, razionali e scientificamente accorsate”.
I due consiglieri ricordano che “nel 2013, confortati dai patologi vegetali, ma avversati da attori, cantanti e buona società settentrionale in villeggiatura, in pochi sostenemmo - però con quasi tutti gli olivicoltori - gli interventi contenuti nei vari piani di lotta, avvertendo che eventuali inerzie avrebbero allargato l'epidemia sino alla piana degli ulivi, cioè al territorio di Ostuni, Cisternino, Locorotondo, Martina Franca, Fasano e Monopoli”.
“La maggior parte – dicono - fece orecchio da mercante e, anzi, qualcuno indossò l'abito più cool per partecipare alle manifestazioni alla moda organizzate nella gloriosa piazza Sant'Oronzo di Lecce. Fummo aggrediti con verbosa violenza, quali rappresentanti di poteri o interessi forti e oscuri - ma che razza di potere oscuro è un potere che si fa scorgere da una piazza? - al servizio di non si sa quale progetto di eversione colturale, assieme alle redazioni centrali della Gazzetta del Mezzogiorno, Telenorba e Quotidiano di Puglia. E, quanto a quest'ultimo, da non dimenticare le campagne di odio a mezzo rete o cartelli esposti nelle manifestazioni di piazza”.
La situazione non cambiò nemmeno in seguito. “Anche in tempi recenti – sostengono i due consiglieri regionali - non abbiamo avuto pace. Ad esempio, non appena abbiamo pensato di organizzare in Consiglio regionale, nelle commissioni I e IV, un seminario di studi con Enrico Bucci, Giovanni Martelli, Donato Boscia e Silvio Schito, o quando abbiamo solidarizzato con Giovanni Melcarne per il sabotaggio del suo progetto di sperimentazione, oppure quando abbiamo espresso qualsiasi buona parola sull'utilità dei reimpianti e degli innesti”.
Per il futuro, i due rappresentanti del Consiglio regionale sostengono che “occorre fare tutto ciò che è possibile secondo la scienza, isolando con forza tutti gli elementi di disturbo credulone di chiara impronta politica, invitando i sindaci a collaborare senza prestare il fianco a richieste di ordinanze extra ordinem emanate non tanto per convincimento, ma per sottrarsi da stravaganti accuse d'inerzia”.
“Basti considerare – concludono - che questo nuovo capitolo di protesta contro il decreto Martina, accompagnata dalla solita eccitazione delle paure delle persone su rischi d'avvelenamento, non considera (come ha ricordato Roberto Defez e tacendo molto altro) che la maggior parte dei Comuni pugliesi autorizza, senza nuocere alla salute, ‘fino a 16 trattamenti di disinfestazione contro blatte e zanzare nei loro centri abitati: sempre con insetticidi'”
di Redazione
25/05/2018 alle 20:48:45
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